In occasione del convegno “Sistema Integrato 0/6: I contributi del Dipartimento 0/6 del Forum Nazionale per l’Educazione Musicale alle Linee guida ministeriali” tenutosi Sabato 17 aprile 2021, il Ministro dell’Istruzione Prof. Patrizio Bianchi ha inviato un video-messaggio per augurare buon lavoro e mandare un messaggio sull’educazione musicale.
Per la prima volta un Ministro dell’Istruzione esprime in maniera chiara ed inequivocabile alcuni dei temi che il Forum porta avanti da tempo: “L’educazione musicale ha un ruolo fondamentale nello sviluppo, non solo della singola persona, ma anche della comunità. […] E per questo, quindi, che io vorrei rilevare l’altissimo valore educativo della musica e della musica a scuola e della musica come parte componente del percorso di crescita di ognuno. […] Vi ringrazio moltissimo e vi chiedo ancora una volta di sostenere questa visione che abbiamo in cui la musica non deve essere un ospite a scuola ma deve essere un pilastro fondamentale di tutto il nostro sistema educativo ad ogni livello
So che questa è la vostra battaglia sappiate che anche la mia.”
Per questo il Forum tutto lo ringrazia e con infinita gioia e una punta di orgoglio porterà avanti con ancora più forza e motivazione la battaglia per il riconoscimento di un’educazione musicale di qualità in tutti i gradi di scuola, e nei territori mettendo in sinergia alla pari attraverso sistemi integrati e patti di comunità tutte le forze in campo: dalle associazioni musicali ai liberi professionisti, dalle scuole di base all’alta formazione artistica e universitaria, dalle Istituzioni agli enti locali.
“E’ con grande gioia che rispondo all’invito della Presidente Giuliana Pella di partecipare a questo Forum Nazionale dell’Educazione Musicale.
L’educazione musicale ha un ruolo fondamentale nello sviluppo, non solo della singola persona, ma anche della comunità.
L’educazione musicale vuol dire permette ai nostri ragazzi di avere un linguaggio in più.
Un linguaggio che attraversa tutti i Paesi: non c’è niente più bello di vedere ragazzi che parlano lingue diverse e che magari hanno anche difficoltà a parlare tra di loro potere suonare insieme, l’abbiamo visto tante volte ed è stata, tutte le volte, una nuova emozione.
Il Forum riunisce oggi oltre 5000 associazioni, 200.000 soci volontari e riunisce sostanzialmente questa capacità di questo nostro Paese di non volersi accontentare di avere qualche ora di musica per poter dire di poter far crescere le persone con questa idea che la musica è una parte della vita .
Permettere ad ogni bambino e ad ogni bambina di questo Paese, ho detto AD OGNI neanche uno di meno, di poter suonare uno strumento insieme con altri vuol dire non soltanto permettere a quel bambino di avere più strumenti per crescere, ma vuol dire anche la capacità di costruire delle comunità solidali, solidali in cui l’inclusione non diventa una parola astratta ma diventa una pratica quotidiana, vuole dire la capacità di costruire una società in cui è chiaro che una Sinfonia è esattamente quello che dice l’etimo, il significato profondo della parola cioè il vivere insieme, il condividere assieme, il significato profondo della parola.
E per questo, quindi, che io vorrei rilevare l’altissimo valore educativo della musica e della musica a scuola e della musica come parte componente del percorso di crescita di ognuno.
Io su questo vi devo ringraziare molto, ho avuto la possibilità di sperimentare di persona, lo sapete, il lavoro straordinario del poter condividere con una banda giovanile l’esperienza della scoperta ad esempio di un grande Maestro come Giuseppe Verdi. Sono sempre stato onorato e ho sempre imparato io tantissimo da quell’esperienza del lavorare insieme con i ragazzi.
E io credo che questo sia la cosa più importante: è un modo anche per mettere insieme generazioni diverse è un modo anche per poter parlare fra persone che hanno esperienze diverse; è la capacità di poter avere soprattutto insieme delle emozioni cioè partire da un punto e andare in un altro assieme; è la capacità cioè di sperimentare anche tutte quelle competenze che oggi si dicono non cognitive, cioè non legate ad una disciplina, che però sono la tua parte fondamentale della crescita di ognuno.
Per questo vi ringrazio moltissimo, ringrazio moltissimo e vi chiedo ancora una volta di sostenere questa visione che abbiamo in cui la musica non deve essere un ospite a scuola ma deve essere un pilastro fondamentale di tutto il nostro sistema educativo ad ogni livello
So che questa è la vostra battaglia sappiate che anche la mia,
grazie a tutti.”
Ministro dell’Istruzione Prof.Patrizio Bianchi
17 Aprile 2021
Sono assolutamente d’accordo. Ho lavorato nel mondo della musica, della discografia perché amo e ho sempre amato la musica e la amerò sempre. Mi ha dato tante e grandi emozioni.
La Banda musicale del piccolo paese ,espressione di musica popolare,e che comunque,svolge ugualmente funzione culturale,didattica ,sociale,di aggregazione,di condivisione,ma anche di divulgazione e di intrattenimento,che si regge attraverso l’autofinanziamento,la passione e l’hobbismo, e che il più delle volte non ha una sede definitiva,e un riconoscimento del suo ruolo,per non parlare di sostegni adeguati non solo per l’attività,ma anche per la sopravvivenza. Mi chiedo e ci chiediamo,e’ presa in considerazione dal Forum e dalla riforma del terzo settore? E se si, a che livello. Grazie
Ritengo che l’educazione musicale debba essere inclusiva per ragazzi DSA e DVA a partire dalla scuola dell’infanzia fino ad arrivare ai conservatori, con docenti specializzati in didattica.
Pienamente d’accordo, da musicista ed insegnante di musica nella scuola primaria e secondaria proporrei di aumentare le ore di questa importantissima disciplina, che deve rimanere il più possibile pratica più che solo teorica ( spessissimo succede
..) suonare assieme, partendo dal corpo, con la body percussion , suonare con lo strumentario Orff, cantare in coro!!!
Evviva e grazie
Alle parole seguiranno i fatti?
Speriamo che venga inserita come materia obbligatoria in tutte le scuole di ogni ordine e grado e che a insegnarla anche alle elementari ci siano professionisti del settore e non gente improvvisata.
Finalmente un ministro della istruzione che da la giusta importanza al ruolo della musica per l’elevazione individuale e della società tutta. A tutto questo però devono seguire importanti politiche affinché la musica possa essere riconosciuta in Italia anche come opportunità lavorativa VERA per coloro che della musica vogliano farne la loro professione, incentivando concerti, stagioni, orchestre stabili, contratti a tempo indeterminato su concorso, basati sul merito, cosa di cui l’Italia ormai ha perso il senso, perché “la musica non produce”… Eppure abbiamo tanti talenti che vanno a cercar fortuna all’estero… Che dramma per i musicisti!
«La musica comprende l’insieme delle arti
alle quali presiedono le Muse. Essa
racchiude tutto quello che è necessario
all’educazione dello spirito»
Platone
Finalmente un Ministro che riconosce il valore della Musica sul piano dell’educazione e della formazione di un individuo in età scolare.
Fruire e fare musica, infatti, dovrebbero occupare un ampio spazio nella vita di
bambini, adolescenti e giovani. Il tempo e lo spazio della pratica
musicale nella scuola, invece, risultano ancora carenti e marginali nei curricula disciplinari di ogni ordine e grado scolastico. La pratica, l’ascolto e la fruizione musicale, dovrebbero invece appartenere a tutti i percorsi
scolastici. La musica, infatti, consente un’interazione tra i due emisferi del
cervello umano migliorando le capacità di apprendimento e facilitando lo
svolgimento di operazioni complesse della mente e del corpo.
Praticare musica richiede impegno, costanza di esercizio,
sforzo fisico e fatica mentale. Ma il risultato di questo lavoro dà gioia, emozione,
soddisfazione per la propria crescita.
Il “Far musica” e “l’ascolto consapevole musicale” nella scuola, dovrebbero essere, dunque, pratiche consolidate già a partire dalla scuola dell’ infanzia, attraverso un approccio ludico/ricreativo, per giungere sino alla scuola secondaria di II grado che, al di là dello specifico percorso dei licei musicali, possano essere espletati in tutti i tipi di scuola.
Per la realizzare queste prospettive sarebbe necessario
introdurre un’assoluta novità nella scuola italiana, capace anche di contribuire alla qualificazione della cultura musicale del paese: un Piano Musica
per tutti gli studenti come parte integrante della cultura di base di ciascuno, realizzazione di un vero e proprio diritto del cittadino
in formazione.