È fatta! È stata pubblicata la Finanziaria 2020 che contiene, tra le altre, l’importante novità dello sconto Irpef per le famiglie a basso reddito che vogliono iscrivere i figli a conservatori o scuole di musica.
La Legge di Bilancio introduce ai commi 346 e 347 la detraibilità del 19% per un importo non superiore a 1.000 euro di spese sostenute, anche nell’interesse dei familiari fiscalmente a carico, da contribuenti con reddito complessivo non superiore a 36.000 euro per lo studio e la pratica della musica di ragazzi tra i 5 e i 18 anni, presso conservatori di musica, istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica (AFAM), cori, bande e scuole di musica riconosciute da una pubblica amministrazione.
La detrazione spetterà dall’anno di imposta in corso alla data del 1° gennaio 2021.
È un risultato importante che va nella direzione di porre lo studio e la pratica musicale, almeno fiscalmente, al pari di quella sportiva, che da sempre gode di queste agevolazioni. Inoltre questo emendamento agisce nella direzione di un investimento sia socio-culturale che economico: da un lato infatti favorisce l’esperienza libera, creativa ed artistica, attraverso la musica, delle nuove generazioni; dall’altro incentiva le famiglie a scegliere realtà riconosciute, riducendo i fenomeni di evasione fiscale.
Possiamo finalmente dire raggiunto uno degli obiettivi che il Forum si è posto sin dalla sua fondazione, avvenuta nel 2008: “Il Forum Nazionale delle Associazioni musicali per l’Educazione musicale si pone i seguenti obiettivi: […] sollecitare le Istituzioni ad autorizzare formule amministrative e fiscali che favoriscano la diffusione dell’educazione musicale” (1).
Si è arrivati al risultato di oggi grazie soprattutto alla spinta dell’ARCI Nazionale e dei Senatori Vasco Errani e Loredana De Petris, oltre al deputato Claudio Mancini, che l’hanno presentato e difeso e al Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri che ne ha dato parere favorevole.
Il percorso che ha condotto all’approvazione dell’emendamento è frutto di una battaglia lunga dieci anni, in cui il Forum e alcune delle associazioni e scuole di musica che lo compongono hanno svolto una parte determinante facendo pressione affinché venisse riconosciuta la detraibilità delle spese per l’educazione musicale (2).
“Ognuna delle azioni compiute negli anni, intraprese sin dal 2006 insieme a tanti altri compagni di viaggio e colleghi, ha richiesto un grande impegno da parte di molti di noi. Sono stati numerosi gli incontri con Ministri e sottosegretari e molte le formulazioni dell’emendamento che più volte è arrivato fino alla notte prima dell’approvazione della manovra ed in quella sede purtroppo è decaduto” dichiara Francesco Galtieri, portavoce del Forum e prosegue “Questa volta invece ce l’abbiamo fatta. La formulazione dell’emendamento non ci soddisfa a pieno, ma è un segnale certamente positivo che segna una tappa dell’impegno per più educazione musicale e di migliore qualità”
“Certamente è un successo del Forum tutto e delle associazioni che lo compongono”, ribadisce in una nota la presidente Giuliana Pella “ed è un passo significativo perché questa attenzione politica potrebbe mettere in luce altri obiettivi sui quali il Forum sta lavorando, come ad esempio la necessità di adeguate normative per sostenere la diffusione – e l’utilizzo – dei numerosi progetti educativi e sociali promossi dalle associazioni che con la musica contribuiscono a costruire comunità partecipative“.
Note
(1) Cfr. La mission del forum nazionale per l’educazione musicale
(2) Tra le tappe che hanno portato all’approvazione possiamo ricordarne alcune di particolare importanza.
Tra il 2007 e il 2008 alcune Associazioni musicali, riunite prima nel Comitato per il Diritto alla musica e poi dal 2008 nel Forum Nazionale per l’Educazione Musicale, avevano promosso campagne ed emendamenti alla finanziaria presentati da partiti di tutte le ‘sponde’: da Rifondazione ad Alleanza Nazionale, dai Verdi alla Lega, dal PD ai Comunisti Italiani. Tentativi a più riprese decaduti. Per approfondire leggi Finanziaria 2007 e Finanziaria 2008.
Nel 2013 a seguito della raccolta firme promossa e sostenuta da tutte le associazioni del Forum, e che aveva raggiunto le 11.500, si era arrivati, grazie in particolare all’impegno delle senatrici Elena Ferrara e Pina Maturani, all’approvazione unanime in Senato di un ordine del giorno recepito dal Governo che impegnava lo stesso Governo a valutare l’opportunità di prevedere forme di detrazione delle spese sostenute per l’iscrizione e la frequenza di corsi per la formazione artistica dilettantistica musicale, teatrale e coreutica, al fine di sostenere le famiglie nella spesa per lo svolgimento di attività così importanti per la formazione individuale.
Ma anche in quell’occasione tutto era decaduto in sede di approvazione della Finanziaria.
Nel 2017 un ulteriore tentativo in collaborazione con ARCI che aveva promosso una petizione per l’accesso alla pratica musicale.
Buongiorno,ho da poco aperto una scuola di pianoforte regolarmente iscritta con partita Iva. Potrei usufruire anch’io di questa agevolazione per le famiglie? Grazie
In che senso Scuole “riconosciute da una pubblica amministrazione “? Si può avere qualche esempio? Grazie
Benissimo, però la maggior parte delle scuole di musica, spesso quelle che funzionano meglio, non sono “riconosciute da una pubblica amministrazione”; si tratta di associazioni culturali che si fanno il mazzo per offrire un servizio che lo Stato e le pubbliche amministrazioni non svolgono. Che si fa, quelle non valgono? Ci sono istruzioni o chiarimenti in merito?
Mi sembra di capire che ci sia uno sconto del 19 per cento. Basta un piccolo ritocco alle rette pari o superiore allo sconto fiscale ed il gioco è fatto!
La detrazione delle spese per chi rientra negli aventi diritto,riguarderà anche l’acquisto dello strumento? Perché anche quello è un ostacolo per la scelta musicale per chi non ha possibilità economiche
Il testo esatto dell’emendamento ha subito diverse modifiche nel corso dell’iter parlamentare e ovviamente non rispecchia al 100 % le nostre aspettative.
Forniremo come Forum piccole linee guida per chiarire il merito dell’interpretazione della dicitura scuole riconosciute da pubblica amministrazione che si rifà al DPR 633/72 (esenzione IVA) articolo 10 comma 20.
La dicitura non è il massimo. Ma abbiamo un anno di tempo per lavorarci.
In linea di massima noi riteniamo che si possa intendere l’indicazione nella lettura più ampia possibile: iscrizione in albi regionali per ora esistente solo in Emilia Romagna; accreditamento al MIUR per la formazione; Accreditamento per il Piano delle Arti (in partenza); iscrizione agli albi del Terzo Settore; riconoscimento di interesse da parte del Comune ecc…
Nel corso di questi mesi cercheremo per quanto possibile di raccogliere casistiche e approfondire gli argomenti.
La norma non prevede uno sconto per le famiglie, solamente che quest’ultime nell’anno successivo al corso frequentato dai propri figli portino le ricevute in dichiarazione dei redditi per poterle detrarre se il reddito della famiglia lo consente.
La norma non prevede nulla riguardo l’acquisto degli strumenti. E’ un argomento importante affrontato nel passato con il bonus stradivari. Noi auspichiamo che si sviluppi un accordo generale costruttori/importatori con le scuole di musica, le bande per favorire forme di accesso semplificato e compartecipato all’acquisto degli strumenti.
Perché non si è fatto riferimento all’ISEE per determinare la posizione reddituale della famiglia?
Per quanto riguarda l’acquisto dello strumento potrebbe essere la scuola a fornire un pacchetto (che comprenda retta e strumento di studio, rimanendo comunque entro i 1000 €)
sarebbe opportuno da parte del Forum redigere delle linee guida o FAQ in grado di chiarire i tanti dubbi che potrebbero sorgere.
Grazie
Un riconoscimento del Comune, della Provincia o della Regione sono sicuramente sufficienti
Sì, è nostra intenzione occuparcene nei prossimi mesi, come indicato nell’intervento poco sopra.
C’è il bonus cultura
Non si tratta di uno sconto, assolutamente, quanto della possibilità di “denunciare” tra le spese sostenute dalle famiglie anche quelle per lo studio della musica per i propri figli. Queste spese potranno avere, nei limiti descritti, una detrazione del 19% sul totale speso. In parole povere: 1000€ spesi in un anno comporteranno 190€ di tasse in meno!! Mica male!!!
Ho un figlio che suona il flauto traverso è sta sostenendo dei corsi a pagamento sia con il conservatorio che con un orchestra e in estate svolge in Capus sempre per il flauto posso scaricare tutto cio?? Anche se la cifra non supera i 1000,00 euro ??
Grazie
Buongiorno,
sono il presidente di una APS che si occupa di gestire una scuola di musica e della banda di una cittadina della Lombardia.
Se non ho capito male, non è ancora chiara l’interpretazione della dicitura “riconosciute da una pubblica amministrazione” e le famiglie potranno portare in detrazione le spese a partire dall’anno d’imposta al 1° gennaio 2021.
Questo significa che le spese fatte dalle famiglie durante il 2020 potranno essere portate in detrazione nella dichiarazione che farà nei primi mesi del 2021?
Se potranno portarle in detrazione sarebbe meglio che le famiglie conservino tutte le nostre ricevute nell’attesa di capire se saremo considerati o meno “riconosciuti da una pubblica amministrazione”? O se ne parlerà con le spese del 2021 ?
Buonasera, sono fondatore/titolare di una Scuola di Musica (e qui insegno, assieme ad altri 8 colleghi). Siamo ESERCENTE 18APP BONUS CULTURA (proprio per Corsi di Musica), abbiamo un codice identificativo assegnato ed emettiamo fattura elettronica verso la Pubblica Amministrazione.
Ora, visto che il nostro “cliente” è proprio il Ministero delle Attività Culturali ( e quindi P.A.) che “riconosce” e paga la nostra prestazione, chiedo se tanto possa bastare per rientrare tra i “riconosciuti” a tutti gli effetti.
Grazie anticipatamente per le vostre risposte.
Di cosa si tratta? Grazie
Buona sera,faccio parte di un’associazione culturale con scuola di musica,per la detrazione le ricevute rilasciate dalla scuola devono riportare il codice fiscale dell’allievo?
Sì.
Sarà possibile detrarre le spese fino ad un massimo di 1.000,00 euro. L’annualità di applicazione del decreto è relativa al 2021, dovrebbe quindi riguardare le spese del 2020. E’ pertanto meglio conservare sin d’ora tutte le ricevute 2020.
Gli studi di Conservatorio sono inclusi, rimane da chiarire la formula relativa al riconoscimento delle associazioni, sulla quale è nostra intenzione dare chiarimenti nei prossimi mesi.
Stiamo lavorando per formulare alle istituzioni delle proposte più ampie possibili, anche tenendo conto delle realtà da voi segnalate.
Pertanto vi invitiamo a commentare questo articolo o scriverci all’indirizzo presidenza@forumeducazionemusicale.it
Per il momento prendiamo informazioni e risponderemo alle varie questioni quando avremo più chiarezza e sicurezza anche noi, attraverso delle linee guida, che saranno pubblicate su questo sito nei prossimi mesi.
Grazie a tutti della partecipazione.
Buongiorno. La scuola presso è iscritta mia figlia è un Associazione Culturale convenzionata con Conservatori e ABRSM. La retta versata rientrerà nella detrazione ? Grazie.
Buongiorno,
per la detrazione occorre comunque effettuare pagamenti con mezzi tracciati.
Detto questo, quando si parla di iscrizione o abbonamenti a corsi di musica per ragazzi, questo implica che l’intero corso va pagato con una unica soluzione? Cioè se il corso annuale costa 1.400 per due bambini va saldato subito?
Buongiorno. No, non è richiesta l’unica soluzione.
Iscrizione fatta nel 2019 all’accademia di musica che rilascia il diploma del MIUR, equiparato ad una l’area, eppure non viene portata in detrazione nel reddito del 2019 con dichiarazione 2020. È una presa in giro? Come tutto quello che avviene in Italia? Siamo veramente presi per il ….!!!!