Vi ricordate i flashmob musicali sui balconi durante la quarantena? In diverse città d’Italia artisti, musicisti, studenti, famiglie e bambini si sono esibiti in canti e performance musicali per esorcizzare la paura. La musica si è dimostrata ancora una volta, come d’altra parte sosteniamo da tempo, un importante strumento di solidarietà e di benessere. Quando tutto il popolo italiano si è ritrovato improvvisamente chiuso in casa si è riscoperta la musica.

Musica a scuola e Terzo settore

Sono trascorsi poco più di sei mesi e della musica, ed in particolare dell’educazione musicale, che avrebbe il compito nella scuola di formare la cultura musicale e di fornire stimoli alle generazioni future, ci siamo già dimenticati.  In questo anno scolastico infatti molte classi di scuole di ogni ordine e grado dovranno rinunciare all’educazione musicale che, soprattutto nella scuola dell’infanzia e primaria, viene proposta da specialisti esterni del terzo settore che si sono formati espressamente nell’ambito della didattico-musicale.

Questi docenti lavorano per tutto l’anno scolastico o per buona parte di esso garantendo un buon contatto col territorio e le istituzioni musicali impegnate, insieme alla Scuola, nella diffusione della cultura e dell’arte musicale. Le attività entrano a far parte dell’offerta formativa e spesso si parla anche di progetti di continuità che durano più anni. Allo stato attuale per questo anno scolastico si rischia di lasciare l’educazione musicale fuori dalla scuola a causa di una normativa che non vieta esplicitamente agli esperti esterni di intervenire a scuola ma che di fatto invece si traduce in un’esclusione in virtù del rispetto delle norme di distanziamento e di sicurezza con i dirigenti che sono impegnati sulla sicurezza e oppressi dalle responsabilità legali. Letture intransigenti delle norme igienico-sanitarie hanno innalzato muri invalicabili, spesso senza porre attenzione alle necessità didattiche e senza disponibilità al dialogo e al confronto, anche con quelle associazioni con cui le scuole collaboravano da anni. 

e dopo l’emergenza Covid-19?

Ma può la scuola rinunciare ad una formazione globale e all’attivazione di quei processi di maturazione in ambito cognitivo, espressivo ed affettivo che solo la musica, per gli effetti benefici sullo sviluppo cerebrale, può attivare? 

La nostra risposta, dopo anni trascorsi a batterci affinché all’educazione musicale venga riconosciuto il suo insostituibile ruolo formativo, è ovviamente no. Come Forum Nazionale per l’Educazione musicale ci stiamo muovendo su più fronti per sensibilizzare da un lato le forze politiche e dall’altro il mondo scolastico sulle possibili soluzioni per il rientro a scuola, in sicurezza, dell’educazione musicale.

Molte delle associazioni che operano nelle scuole, anche in orario extrascolastico, durante l’estate hanno potuto sperimentare e ricercare nuove modalità di fare musica insieme, seppur a distanza. Sono tante le esperienze di outdoor education che consentirebbero per esempio di praticare l’educazione musicale in spazi aperti oppure si potrebbero almeno valutare interventi a distanza in cui l’operatore si collega con il gruppo classe.

A nostro parere servono tavoli tecnici per studiare soluzioni alle limitazioni attuali sulla didattica musicale per bambine e bambini, occorre considerare una strada per regolamentare questi interventi educativi svolti in maniera organica e diffusa, un patrimonio di competenze che ad oggi è completamente ignorato nella ripresa scolastica con risvolti anche di tipo economico sull’intero settore fatto spesso di piccole realtà associative che ad oggi rischiano di andare sul lastrico. Migliaia di lavoratori del settore, la cui stima numerica è di circa 30.000, a causa della chiusura di cooperative di servizi che basano le loro attività sul rapporto con le scuole, associazioni musicali che si mettono da anni al servizio della scuola e scuole di musica ospitate nei locali scolastici, rischiano di rimanere senza lavoro, senza reddito e senza alcuna forma di ammortizzatori sociali.

Le azioni intraprese e la nostra rete

Il Forum si sta adoperando molto in queste settimane per portare questi temi all’attenzione della politica e dell’opinione pubblica, grazie anche all’apporto della sua rete.

FORUM TERZO SETTORE

Con il Forum del Terzo Settore del quale facciamo parte abbiamo chiesto alla Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, che vengano sollecitati i dirigenti scolastici a riprendere i percorsi formativi in ambito musicale, fondamentali anche per dare gambe ai Patti Educativi Territoriali dei quali c’è enorme bisogno.

E’ stato diffuso da parte del Forum un comunicato che sottolinea questi temi e stiamo preparando in collaborazione un webinar dal titolo “Verso il futuro: scuola-creatività-terzo settore” in cui interverranno insieme a noi e al Forum Nazionale Terzo Settore importanti personalità del mondo della musica, della scuola e della politica per mettere in luce la necessità di non rinunciare alla musica, fondamentale per la crescita delle nuove generazioni.

ANP

Con l’ANP (Associazione Nazionale Dirigenti e Alte professionalità della scuola) abbiamo diramato una nota congiunta che esorta dirigenti e insegnanti a dare continuità al lavoro fin qui svolto con gli enti del terzo settore attraverso lo strumento dei patti educativi di comunità, cercando soluzioni insieme alle associazioni attive del territorio.

ALI

Autonomia Locali Italiane, con cui siamo in procinto di firmare un protocollo d’intesa, ha diffuso un appello volto a sensibilizzare gli amministratori locali ad essere al fianco dei dirigenti scolastici per consentire la ripresa dei percorsi formativi in ambito musicale che rafforzano le competenze cognitive degli alunni e dare gambe ai Patti Educativi Territoriali.

INTERROGAZIONI

Tre sono le interrogazioni presentate da diverse forze politiche in pochi giorni per sollecitare una risposta sul tema. Gli onorevoli Golinelli (Lega), Fratoianni e Fassina (Liberi e Uguali) e De Petris (Liberi e Uguali) hanno rivolto al Ministro dell’Istruzione e al Senato interrogazioni volte a garantire a studenti e studentesse il diritto ad una formazione musicale di qualità.