Proprio nei giorni in cui si discute sulle possibili soluzioni per la riapertura del prossimo anno scolastico il Forum Nazionale per l’Educazione Musicale ha inviato al Ministero per l’Istruzione, al Comitato di esperti per la ripartenza della scuola dopo l’Emergenza e al Comitato Nazionale per l’Apprendimento Pratico della Musica un documento con alcune proposte operative per la ripresa in cui la musica potrà essere uno strumento educativo nella sinergia tra terzo settore e istituzioni.

Al momento ci hanno risposto, anche con favore, M° Annalisa Spadolini, Coordinatore Nucleo operativo del Comitato Nazionale per l’Apprendimento Pratico della Musica, la segreteria della Viceministra Ascani, il Prof. Patrizio Bianchi, coordinatore del Comitato di Esperti per la ripartenza della Scuola dopo l’emergenza e altri membri dello stesso Comitato tra cui la Dott.ssa Daniela Lucangeli.

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Le premesse

Il Forum con questo documento vuole dare voce al mondo dell’associazionismo che da decenni, attraverso corsi, laboratori e attività curriculari ed extracurriculari collabora con le Scuole di ogni ordine e grado per diffondere, rafforzare e integrare l’educazione musicale.  Un settore che oggi è, in gran parte, a rischio chiusura per l’interruzione totale e improvvisa di tutte le attività educative, comprese quelle avviate con le scuole pubbliche. Oltre alle problematiche generate dal lockdown generale, dall’impossibilità di proseguire le proprie attività e di garantire un sostegno agli addetti occupati, non ci sono riferimenti specifici agli operatori di settore in nessuno dei Decreti relativi all’emergenza COVID-19. A rischio anche quindi la prosecuzione nella scuola pubblica di molte attività di educazione musicale portate avanti dal mondo dell’associazionismo che ha contributo in tutti questi anni a far crescere, in stretta collaborazione con i docenti curriculari, la qualità dell’educazione musicale nelle scuole di ogni ordine e grado.

 

Le proposte

Il Forum si fa dunque portavoce di proposte atte a rafforzare, attraverso l’educazione musicale, tutte le sinergie in campo per migliorare il potenziale educativo, accrescere l’approccio alla creatività, soft skill tra le più necessarie, ancora di più in questo particolare momento di difficoltà per migliaia di bambini e ragazzi, e favorire l’inclusione di ogni grado di disabilità e bisogno educativo.

Checco Galtieri, portavoce del Forum, afferma – “Nel nostro documento chiediamo che vengano individuate modalità idonee a sostenere, per il prossimo anno scolastico, il completamento e il proseguimento delle attività svolte dalle associazioni musicali in orario curriculare con personale esterno qualificato anche attraverso pratiche di attività a distanza, consulenze, programmi specifici sulla base delle numerose esperienze messe in campo e maturate in questi due mesi di ‘emergenza’ dalla scuola e dalle nostre associazioni, anche per quanto riguarda le fasce più piccole di bambini tra 0 e 6 anni, considerati gli straordinari feedback arrivati sia dalle famiglie che dalle strutture educative”.

Lorella Perugia, vicepresidente, aggiunge: “Chiediamo anche di favorire la riapertura dei locali scolastici in orario extracurriculare per le specifiche iniziative delle Associazioni che ne usufruiscono. Senza queste apertura saranno moltissime le associazioni che non avranno più i locali dove svolgere corsi e attività”.

Tra le proposte avanzate dal Forum anche quella di utilizzare ed espandere le opportunità previste dal Piano delle Arti e dal relativo accreditamento in atto dei soggetti privati che entreranno di diritto nel Sistema coordinato per la promozione dei «temi della creatività» e in vista delle imminenti immissioni in ruolo la ridefinizione di un sistema organico di formazione iniziale e in servizio per tutti gli insegnanti.

Sarà fondamentale infine nell’avvio delle attività educative in spazi aperti che dovrebbero partire già nell’estate la cooperazione tra Scuola-Associazioni del territorio-Enti locali per l’individuazione delle specifiche professionalità utili alla ripresa delle attività.

Il documento si chiude con note specifiche di settore tra cui l’AFAM che sta conducendo un’indagine per affrontare sin d’ora la fase post-emergenziale, affinché qualsiasi scelta futura si basi su una valutazione dell’esperienza maturata: nei suoi aspetti critici, accanto a quelli eventualmente positivi.